3 nov 2009

ZIO BENITO (IL VENETENNIO NERO)



Io credo sinceramente che, dopo più di ottanta anni dalla comparsa di Benito Mussolini nella scena politica italiana, e a più di sessanta anni dalla sua morte, sarebbe ora di vedere anche le non poche cose positive che ha fatto, alcune delle quali ancora perdurano a beneficio di tutti gli italiani (compresi gli antifascisti più viscerali).
Vediamo qualche data:
- 30 dicembre 1923: il regio decreto n. 284 con questa data stabilisce la creazione degli Enti Comunali di Assistenza (ECA) con compito di «coordinamento di tutte le attività, pubbliche o private, volte al soccorso degli indigenti, provvedendo, se necessario, alle loro cure, o promuovendo ove possibile l'educazione, l'istruzione e l'avviamento alle professioni, arti e mestieri». Essi verranno unificati in due enti territoriali deputati all'assistenza sanitaria e materiale dei poveri e dell'infanzia abbandonata col regio decreto del 3 marzo 1933 n. 383
- 17 aprile 1925: con la legge n. 473 vengono sancite le nuove norme igieniche per le imprese, con l'obbligo di provvedere al servizio sanitario nell'azienda, di non gravare donne e minorenni con carichi eccessivi e di segnalare come tali e custodire le sostanze nocive. I contratti nazionali di lavoro assumevano forza di legge e i «padroni» («datori di lavoro») potevano stipulare contratti individuali difformi dai collettivi di categoria solo se erano previste condizioni migliori per i lavoratori.
- Tra il 1928 e il 1931 si sviluppa il progetto della bonifica dei territori paludosi ancora presenti nella penisola italiana (tra cui l'Agro Pontino). Ai nuovi coloni, in gran parte provenienti dalle regioni delle tre Venezie, si regalava la casa, gli strumenti di lavoro, le sementi per la prima semina. Le bonifiche permisero anche l'attuazione di un'efficace programma sanitario che consentì di debellare la malaria
, con risultati significativi anche contro la tubercolosi, il vaiolo, la pellagra e la rabbia.
- 21 giugno
del 1925 si tiene il quarto ed ultimo congresso del PNF, in cui Mussolini invita le camicie nere ad abbandonare definitivamente la violenza. Molti elementi squadristi furono resi impotenti entro la fine dell'anno grazie alla riforma del sistema di polizia (e ciò permise il rafforzamento del potere dell'esecutivo)
- 20 ottobre
dello stesso anno, Mussolini nomina Cesare Mori prefetto di Palermo, con poteri straordinari e con competenza estesa a tutta la Sicilia, al fine di porre un freno al fenomeno mafioso nell'isola (purtroppo, non ci riuscì).
- 11 febbraio 1929:
Mussolini pone termine alla decennale questione romana, firmando col cardinale Pietro Gasparri i patti lateranensi, ratificati alla Camera in maggio.
- 1933: viene creato l'Istituto Nazionale Fascista della Previdenza Sociale (INFPS), che assumerà dal 1943
la denominazione di INPS, un ente di diritto pubblico dotato di personalità giuridica e a gestione autonoma con lo scopo di garantire la previdenza sociale ai lavoratori. In quegli anni ebbe origine del primo vero sistema pensionistico italiano: a carico dell'INFPS fu l'assicurazione (obbligatoria) contro la vecchiaia, estesa dai soli dipendenti pubblici (per i quali aveva il nome di pensione) a quelli privati. (Ricordiamo che l'INPS esiste ancora oggi).
- 22 marzo 1934: La legge n. 654 per la tutela della maternità delle lavoratrici e la legge 26 aprile 1934 n. 653 per la tutela del lavoro della donna e del fanciullo stabiliscono il diritto alla conservazione del posto di lavoro per le lavoratrici incinte, un periodo di licenza prima e dopo il parto, e permessi obbligatori per l'allattamento (per le aziende con più di 50 operaie vi era l'obbligo di predisporre un locale per tale scopo).
Questo è il "mostro" che trascinò l'Italia alla guerra, alleandosi con Hitler.
Vale la pena di ricordare due cose:
Nell'aprile 1940 circa cinquantamila operai lavoravano a costruire fortificazioni sul Brennero e cinquemila per la difesa delle valli piemontesi contro una possibile invasione tedesca.
Al vedere l'imparabile avanzata tedesca, e cosciente che non avrebbe potuto resistere contro la potenza bellica di Hitler, Mussolini adottò il consiglio di Macchiavelli: se non puoi vincere a un nemico, fattelo amico.

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