13 mag 2010

LA RELIGIONE NELLE CLASSI


Sull'edizione digitale del "Corriere della Sera" di oggi, Pierluigi Battista commenta la sentenza del Consiglio di Stato che stabilisce l’importanza determinante dell’insegnante di religione «ai fini dell’attribuzione del credito scolastico».
Non è questo il sito, né è mia intenzione , fare polemiche sulla decisione del Consiglio di Stato.
La ragione per cui sto citando l'ottimo articolo di Pierluigi Battista è che, nel corpo dell'articolo, fa due osservazioni che io condivido in pieno. Dice infatti l'autore:
"La conoscenza della religione cristiana ha un ruolo importantissimo nel nostro patrimonio culturale".
e, più avanti:
"Una energica sollecitazione culturale (perché questo è, a prescindere dalla fede che si professa, il significato di una vitale cultura religiosa)" (La sotolineatura è mia)
Personalmente, dopo tutta una vita studentesca, dalla 1ª elementare alla maturità, in istituti religiosi, ho finito per essere totalmente agnostico. Voglio dire che l'insegnamento della religione cristiana no fa necessariamente proselitismo. Però si, essendo la nostra intera cultura, di matrice cristiana, ci aiuta a capire chi siamo, come siamo arrivati ad essere quello che siamo, come la nostra cultura abbia generato un Dante, un Michelangelo, o un Francesco d'Assisi.