24 nov 2010

L'UOMO E LA GALLINA











No, non è un lapsus, ho proprio scritto “L'uomo e la Gallina” e non “L'uovo e la gallina”.
Stasera, dopo moltissimo tempo, ritardo dovuto alla pigrizia e alla poca voglia di stare tra i fornelli (quando mi ci metto, sono un cuoco passabile, ma, per lo più, la voglia manca), ho mangiato il mio piatto preferito: mezzo pollo arrosto! E mi è venuta spontanea una riflessione.
Vediamo: ho spolpato con gusto la coscia, col suo femore, perone e tibia. Poi ho piluccato con gusto un'ala, con il suo omero, ulna e radio. Poi sono passato al petto, con il suo cingolo scapolare, il suo sterno (carenato, si, ma pur sempre uno sterno e le sue costole...E mi è venuta spontanea una domanda: hanno mai mangiato un pollo arrosto, i creazionisti? Come cavolo possono negare l'evidenza del fatto che tutti i vertebrati deriviamo da antenati comuni? Ma si sono mai soffermati ad osservare quante somiglianze esistono nella natura? Si sono mai chiesti perché mai il Creatore, che creò l'uomo (la donna dopo. Perché se nera dimenticato all'inizio?) a sua immagine e somiglianza dopo aver creato un'intera schiera di animali che anche loro, in termini rigorosamente anatomici, s'intende, gli somigliavano?
Eppure, i creazionisti esistono...evidentemente anche il Creatore commise qualche errore...