9 nov 2009

L'ISLAM, ANCORA NEL MEDIO EVO?



È diventato un luogo comune (anche io, lo ammetto, l'ho usato spesso) affermare che l'Islam è ancorato nel Medio Evo.
Però ho riflettuto che, con questa affermazione, con la quale cataloghiamo il Medio Evo come un'epoca oscura di diffusa ignoranza, ci dimentichiamo troppo facilmente di grandi e grandissimi nomi come, solo per citarne alcuni, Dante, Petrarca, Boccaccio, Chauser ("The Canterbury Tales"), Cimabue, Giotto, Ghiberti, e gli ignoti costruttori di Nôtre Dame di Parigi o della Cattedrale di Canterbury...
Dove, nel mondo mussulmano, hanno fiorito geni come questi?
E non mi si venga con El Andalus": in Toledo, gli arabi della dinastia Nazarì (scomparsi nel 1492 con Boabdil di Granata) avevano convissuto e interagito con ebrei e spagnoli, e si può dimostrare un fluido intercambio tra le tre culture. E quando il califfato di Baghdad (quello del Harun Al Rascid delle "Mille e Una Notti", per intenderci) fu invaso prima da Hulago (nipote di Gangis Khan) nel 1258, poi, definitivamente, da Tamerlano nel 1301, si spense l'ultimo barlume di cultura araba.
Gli arabi di oggi, gli islamisti capaci di dinamitare tre gigantesche statue di Budda in Afganistan, di non tollerare alcune più o meno innocenti vignette satiriche su Maometto, non stanno nel Medio Evo, stanno semplicemente fuori del mondo civilizzato e della storia!




1 commento:

  1. Scusate il mio Italiano.
    Una riflessione eccellente, credo. Ed aggiungo, come ci fece notare un professore all'università (Storia Antica) che il brillante Islam del passato glorioso che tanto si rinomina ancora ed ancora, non sarebbe potuto esistere senza l'Impero Romano. È più che chiaro che li dove l'Islam più in contatto stava con le rovine romane fu dove si sviluppo nello splendore culturale, senza contare con il fatto che furono i primi a prendere contatto con i manoscritti della passata cultura grecorromana, allesnadrina, ecc. In altre parole, non credo che si possa forgiare una civiltà sviluppata sui cimenti di un Coranno (o su quelli di una Bibbia) che che ne dicano i credenti e religiosi, la civiltà si è sviluppato sempre, e solamente, sotto le luci de humanesimo, filosofia e scienza.

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