10 nov 2009

VENDETTA, TREMENDA VENDETTA






"Si, vendetta, tremenda vendetta!" canta Rigoletto nell'omonima opera di Verdi.
E di vendetta mi sa l'ultima notizia sull'estremismo ebraico in Israele: vendetta contro le angherie che hanno dovuto sopportare gli ebrei negli ultimi sei secoli, dalle ripetute espulsioni in massa all'olocausto.
Ma veniamo alla notizia.
Leggo (e traduco liberamente), sulla edizione digitale di oggi del giornale spagnolo "El Mundo", un articolo firmato da Javier Espinosa, e intitolato "La guida completa per l'assassinato di non-ebrei".
É questo il titolo che da un giornale Israelita per presentare il libro religioso pubblicato questo lunedì dal conosciuto rabbino Yitzhak Shapiro, uno dei liders spirituali della colonia (ebrea) di Yizhar, nelle vicinanze di Nablus, in Cisgiordania.
Gli insegnamenti del Re, così si intitola il manoscritto, é un compendio di lezioni nel quale si giustifica con argomenti teologici l'omicidio di non-ebrei, inclusi bambini e civili.
"Qualunque cittadino di uno stato che si opponga a noi, che appoggia ai suoi soldati, o esprime soddisfazione per le loro azioni va considerato un perseguito e può essere assassinato. Anche chiunque debiliti al nostro stato con parole o azioni similari va considerato come perseguito".
Shapiro si riferisce anche alla morte di bambini, che approva considerandoli ostacoli intrappolati nel mezzo di un conflitto, la cui presenza aiuta all'assassino, "e sta chiaro che, al crescere ci faranno danno."
Qui, viene spontanea la macabra barzelletta su Hitler: "Quali furono i due grandi errori dei Hitler? Il primo, di voler sterminate gli ebrei. Il secondo, di non portare a termine il progetto".
Eppure, io sono convinto che l'esistenza di uno stato di Israele sia stato il risultato di un tremendo senso di colpa delle Potenze Occidentali. Hanno rubato terre a gente (i palestinesi) che da innumerevoli generazione le avevano coltivato con amore, ci avevano sepolto i loro morti e dato alla luce i loro figli, per regalarle, gratis et amore dei, ad apatridi, che dallo stesso numero di secoli vivevano tranquillamente non ospiti, ma cittadini di pieno diritto, in una miriade di nazione che li avevano accolti, a volte perfino coccolati, arricchendosi e prosperando normalmente dippiù che i propri nazionali. È giusto, questo? Non lo so. Però mi risulta aberrante l'atteggiamento di questo signore autore del libro citato.
Io, che sono fondamentalmente un bonaccione, con una profonda formazione umanistica (otto anni di latino e cinque di greco, appresi cinquanta e passa anni fà, in un Liceo Classico di altri tempi,) (*) non sono né antiebreo, né atisemita, né nantiinduista, né anti scintoista eccetera eccetera. Però non posso fare a meno di formularmi una domanda esistenziale: se siamo tutti fratelli, tutti figli di Dio, Jahvè, Alà, Shiva-Brahama-Visnù, perché dobbiamo dilaniarci con guerre fratricide, solo per dimostrare la grandezza del nostro Dio?

(*) Alle fine ho scelto la Chimica Industriale. Misteri delle vita!

1 commento:

  1. Scusate il mio italiano.
    Sicuramente non saró il primo a pensarci (i Greci antichi ed i Cinesi antichi già l'hanno pensato tutto prima di noi), ma ogni volta che penso alla storia delle religioni (monoteiste specialmente) non posso fare a meno di pensare che sembra propio come se chi ci stia dietro anzi che Iddio sia il Demonio che porta la maschera di Dio. Pensateci, se non l'avete fatto già: Un diavolo che realmente volesse riunire l'umanità dietro sè, che volto sceglierebbe, quello suo o quello di Dio? O se no, mi si risponda a questa domanda: Chi ha fatto più male, causato più danno, ed occasionato più tragi al mondo che Dio e le sue religioni?

    RispondiElimina