5 giu 2011

MATRIMONIO E CONVIVENZA



Ieri, 4 di giugno, il Papa ha pronunciato un discorso in cui, fra l'altro, riferendosi alla convivenza, ha detto:
"Non è quella la vera famiglia: non cedete a quella mentalità secolarizzata che propone la convivenza come preparatoria o addirittura sostitutiva del matrimonio...si riduce l'amore a emozione sentimentale e a soddisfazione di pulsioni istintive, senza impegnarsi a costruire legami duraturi e senza apertura alla vita. Siamo chiamati a contrastare questa mentalità."
Il Papa fa il suo mestiere, ovviamente, ma sembra non conoscere il numero elevatissimo di coppie, regolarmente sposate in chiesa, che "scoppiano" e l'altrettanto elevatissimo numero di convivenza che durano felicemente tutta una vita.
Personalmente, io sono l'esempio vivente di queste ultime: i mie genitori, pur non essendo sposati, hanno formato una famiglia perfetta che è durata ben ventisei anni, e che è terminata solo per la morte prematura di mio padre ai suoi sessantacinque anni...
"Senza impegnarsi a costruire legami duraturi e senza apertura alla vita"? Ma chi glielo ha detto, a Sua Santità che in una convivenza non si possano costruire legami duraturi? E sì che in famiglia abbiamo vissuto tempi duri, ma non è certo bastato a rompere il loro vincolo di amore. Senza apertura allavita? Ma se io sono stato figlio unico solo perchè sono nato quando mamma aveva già quarantatrè anni, cioè "se le habia passado el arroz", come si dice in Ispagna: difficilmente avrebbe potuto concepire altri figli!

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