19 dic 2009

CONSIGLI A UNA MADRE MUSSULMANA


Questa volta non è farina del mio sacco, debbo ammetterlo: è il commento di un lettore anonimo ad un articolo comparso nel giornale spagnolo "El País" di qualche giorno fa, che riportava la notizia del "tribunale coranico" che si erano montati, in una cittadina spagnola, otto marocchini per giudicare un'adultera secondo la "sharìa" ( vedi il mio post del 7 dicembre "Ma dove vogliono arrivare?"). Ho dubitato molto se pubblicarlo o no. Lo ammetto, è un "furto" di una proprietà intellettuale, ma, forse, essendo l'autore anonimo, non mi chiuderanno il blog...
Traduco:
"Avranno un futuro stupendo le tue figliolette. Potranno sposarsi con lo stesso uomo e non dovranno andare a lavorare. Potranno rimanere in casa per crescere i figli del marito comune, e in più non dovranno occuparsi di amministrazione di beni o proprietà, giacché non possederanno nulla, tutto sarà del marito. Dico dippiù: spese in salute e bellezza non sono necessarie, non devono essere attraenti salvo che per il loro marito comune. Si potranno lasciar crescere i baffi, mangiare tutto quello che vogliono e ingrassare. Lavarsi? No! giacché questo significherebbe avere un odore piacevole per altri uomini e li provocherebbero sessualmente. Viveranno come autentiche principesse chiuse in casa, uscendo solo per fare la spesa o sbrigare faccende necessarie per suo marito o i suoi figli. Viveranno meglio che le donne libere dell'occidente, che debbono lavorare, che debbono adornarsi, che sono peccatrici per provocare continuamente gli smisurati desideri carnali degli uomini. Io comincerei già a preparale..."


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