3 dic 2009

BUON NATALE!


Mia cugina Luciana, cattolica convinta e praticante, non capisce come possa piacere, a me ateo dichiarato, il Natale.
Onestamente, non vedo l'incompatibilità tra il non credere e l'apprezzare questa festa così intima e familiare. Il Natale è l'occasione di riunire tutta la famiglia, di riabbracciare i cari che magari non si vedono da mesi, di conoscere i "nuovi arrivati" (nipotini, fidanzati o fidanzate dei figli) di tornare a sentire il calore di quelle vecchie famiglie patriarcali oggi scomparse, quando, sotto lo stesso tetto, convivevano tre generazioni...
Questo "spirito natalizio" è sceneggiato magistralmente, qui in Ispagna, (curiosamente) in una magnifica campagna pubblicitaria che "passa", ogni Natale, un fabbricante locale di torrone, e il cui light-motive è, appunto "Torna, a casa torna, torna al focolare, chè oggi è vigilia e domani è Natale".
In fin dei conti, i mussulmani, che ovviamente non credono in Gesù come figlio di Dio, hanno anche la loro festa familiare, che riunisce a tutta la famiglia, nella "festa dell'agnello".
E, dall'altro lato dell'Atlantico, negli USA, il "Thanks-giving day", con il tradizionale tacchino ripieno e la salsa di arandano, si può considerare, sotto l'aspetto di festa di riunione della famiglia, un vero e proprio Natale laico.
Quindi, Luciana: perché non si può non credere e, allo stesso tempo, "sentire" il Natale nel profondo del cuore?

1 commento:

  1. Da atea, agnostica, razionalista ed anticlericale condivido pienamente la tua riflessione.
    Il Natale è la "Festa della famiglia" un momento in cui si rinsaldano i legami e ci si ricorda l'un l'altro del legame di amore e sostegno incondizionato che ci unisce.
    In tutto questo la religione non c'entra proprio nulla.
    Superando questa interpretazione (che secondo me è l'unica vera) volendo proprio vederla sportivamente: "il Natale" è un trofeo commerciale che "si giocano" due squadre: i preti che vendono merce priva di garanzia ed i pubblicitari che ingannano i sensi per indurre ad acquistare.
    Alla fine, in un modo o nell'altro, sempre di quattrini si tratta.
    Sono dissacrante?.... e pazienza!
    :-)
    Anna Lisa

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