19 ott 2009

LA CUCINA DEI PRODOTTI DI BELLEZZA

Quando io ero bambino, mia madre utilizzava, per l'igiene personale, delle pastiglie di sapone verde “Palmolive” che, dicevano, erano fatte con olio di palma. Era verità. Non per il colore (tutti i saponi sono giallastri, ed il colore verde delle pastiglie di mia madre era dovuto ai pigmenti che, a tale scopo, si aggiungono al sapone, però questo lo seppi solo molti anni dopo) ma perché, fra tutti gli oli che si possono utilizzare per fabbricare un sapone da toletta, l'olio di palma era il più economico.Oggi, se ascoltiamo la pubblicità dei vari prodotti di bellezza che si annunziano, uno si fa l'idea che, nei laboratori di sviluppo di nuovi prodotti dei fabbricanti, ogni giorno si vivono scene come queste:Primo tecnico: “Che gli aggiungiamo oggi?”Secondo tecnico: “Aspetta che guardo nella dispensa. Vediamo: menta, no, che già la tiene la marca XXX, citrici nemmeno, già stanno nel YYY….”Terzo tecnico: “Guarda, lì c'è un avocado al suo punto giusto di maturazione. Se provassimo con quello?”La battaglia per la conquista di uno share di mercato obbliga ai creativi delle aziende di pubblicità a spremersi il cervello ed inventare formule ogni volta più fantasiose che, nella mia modesta opinione, non corrispondono alla composizione reale dei prodotti.Secondo dei gurus della pubblicità, un determinato fabbricante di shampoo aveva deciso spendere una fortuna, utilizzando “perle micronizzate” (*) nella formula del suo prodotto però, giacché forse avevano letto un vecchio post mio in un altro blog che spigava che micronizzando le perle solo si otterrebbe volgare carbonato di calcio (che si compra a tonnellate a due centesimi e non ha nessun effetto benefico), hanno optato per proclamare che il fabbricante isola dalle perle le sue proteine per aggiungerle al cosmetico, con il risultato di ottenere, con grandi costi de estrazione, pochi grammi de dette essenziali proteine a partire da vari chili di perle….



Una storia per niente nuova, basta ricordare quello che si diceva al principio, del color verde del sapone che, come suggeriva lo stesso nome, si supponeva che fosse dovuto all'olio di palma che è verde (la palma, no l'olio).



P.S.: a questo proposito, il sapone di Marsiglia (anche conosciuto come sapone potassico) non è bianco, come il detergente che si suppone lo contenga, ma marroncino e trasparente.



(*) La micronizzazione è un processo in cui si macina un solido fino a ottenere granuli di dimensioni dell'ordine di pochi micron (millesimo di millimetro)

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