3 ott 2010

MENS SANA IN CORPORE SANO






Nel “Corriere della Sera” , edizione digitale, mi ha colpito un articolo, appunto con questo titolo, nel quale si illustra uno studio, condotto in Svezia dalla scienziata Maria A. I. Åberg, dell’Istituto per neuroscienze e fisiologia dell’Università di Göteborg, che porrebbe in evidenza una stretta correlazione tra l'attività fisica nei bambini ed adolescenti e lo sviluppo del cervello.
Secondo il citato articolo, “diversi studi avevano già dimostrato un rapporto tra l’attività fisica e il rendimento mentale negli anziani -- in cui sembra aiuti a conservare la memoria e allontani lo spettro dell’Alzheimer – e nei bambini – nei quali la pratica di un’attività aerobica si associa a risultati scolastici migliori.”, però los tudio della Åberg va più in là.
Cito nuovamente dal “Corriere della Sera”: “essere in forma a 18 anni migliora l’intelligenza e i risultati accademici ottenuti con gli anni.” e, per concludere: “Un aspetto interessante messo in luce dal confronto tra le condizioni fisiche dei ragazzi e la loro intelligenza è che l’associazione esiste per il fitness cardiovascolare valutato alla cyclette, ma non per la forza muscolare. Non è quindi tanto questione di forza fisica, quanto forse dell’ossigeno che si fa arrivare al cervello.”
Io non sono assolutamente qualificato per mettere in dubbio il risultato di questi studi, ma il mio inerente scetticismo mi ha portato a farmi una domanda: quale e quanta attività fisica varnno fatto da bambini, ai tempi loro, personaggi come Copernico, Leonardo da Vinci, Galileo, Newton o anche Dante o Shakespeare?

Nessun commento:

Posta un commento