3 set 2010

I TEST DI AMMISSIONE ALL'UNIVERSITÀ


Una cara amica di Facebook ha sostenuto ieri il test di ammissione alla facoltà di Medicina..
In questi ultimi giorni abbiamo discusso sull'utilità di questi test. Però la vera ragion d'essere dei test di ammissione l'ho avuta chiara stamattina, ripensando alla “chiacchierata” fatta ieri e, sopratutto, considerando un dato: 1400 aspiranti solo a Verona.
Ma ve le immaginate le aule della facoltà, con 1400 persone a classe? Io ho ancora chiaro il ricordo del mio biennio, quando i corsi di chimica, fisica e matematica erano comuni a quattro corsi di laurea (chimica, fisica, scienze biologiche e scienze naturali) e l'aula grande della facoltà era straboccante di gente e non si capiva come quelli che si sedevano nelle file più lontane potessero semplicemente sentire con chiarezza la voce del prof o vedere con chiarezza gli esperimenti dimostrativi, ed eravamo NON PIÙ DI CINQUE-SEICENTO! Vi immaginate una lezione di anatomia impartita a 1400 persone contemporaneamente?
Ora, che la struttura attuale dei test sia un'altra “italianata” è un'altra questione. Che vadano ripensati, è ovvio, ma non dobbiamo dimenticare un altro aspetto dei test: come fare test attitudinali a 1400 persone? Come correggere 1400 elaborati se se le domande/risposte non fossero tipo quiz televisivo?
L'obbiezione che, come sono concepiti oggi i test svuotano di ogni valore il diploma di maturità è, a mio avviso, perfettamente corretta.
Il numero chiuso è una necessità? Certo (la risposta è implicita nel fatidico numero di candidati di quest'anno, 1400) ma non sarebbe più logico effettuare il “taglio” sulla base, appunto, della maturità? Per esempio: ammettere all'Università (come si faceva un tempo) solo gli alunni provenienti dai licei, con l'eccezione delle facoltà “tecniche” (le ingegnerie, le chimiche, o economia e commercio, a cui potevano accedere i diplomati dell'istituto di ragioneria) a cui potrebbero accedere i gli alunni provenienti dagli Istituti Tecnici affini. E, magari, restringere ancora dippiù il vaglio sulla base della media del diploma...
Insomma, utilizzare un poco il cervello, a quanto pare in letargo, di chi organizza tutta questa colossale bagarre, evitando domande tanto inutili come quella, presente nei test di accesso a medicina dell'anno passato, “Quante colonne ha il Duomo di Matera?”

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