21 mar 2010

LA GUERRA CONTRO OBAMA



Io non sono, né lo sono mai stato, un ammiratore entusiasta degli Stati Uniti d'America: ci sono troppe cose di quella società che non mi piacciono. E debbo anche ammettere che, per le mie idee personali, son più vicino al Partito Repubblicano che al Democratico di Obama.
Però mi sembra che la guerra che hanno minacciato i Governatori dei 36 Stati repubblicani contro la riforma sanitaria proposta da Obama, minacciando un ricorso al Tribunale Supremo in base al decimo emendamento della Costituzione ("Ogni stato ritiene la sua sovranità, e indipendenza, e ogni potere, giurisdizione e diritto che non stia espressamente delegato per la confederazione agl Stati Uniti in una assemblea del Congresso") sia più una guerra contro la persona che contro l'idea.
È, secondo me, un revanscismo stupido, fazioso, per togliersi dalla bocca l'amaro sapore della sconfitta nelle elezioni presidenziali che portarono Obama alla Casa Bianca. Ed è ancora più stupido, se teniamo in conto che esiste una notevole giurisprudenza che, se si arrivasse veramente al giudizio, avvallerebbe la difesa di Obama.
Non credo che nessun cittadino statunitense, che abbia un minimo di senso comune, possa accettare che, nel Paese dell'opulenza ostentata che sono gli Stati Uniti d'America, ci siano cittadini che muoiono perché non possono pagarsi il medico o l'ospedale!
Come in tutto il resto del mondo, "far politica" non dovrebbe servire solo agli interessi personali del politico di turno, ma agli interessi generali di tutto il popolo.
Sarò un sognatore visionario?

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