24 giu 2010

L'EUROPA SI SPEZZA?



Ricordiamo un po’ di storia: le radici dell’Unione Europea risalgono alla seconda guerra mondiale. L’idea dell’integrazione europea è nata per far sì che non si verificassero mai più simili massacri e distruzioni. Subito dopo la fine della guerra, l’Europa è divisa in due blocchi, occidentale e orientale. Inizia così la guerra fredda, che durerà quarant’anni. Le nazioni dell’Europa occidentale creano il Consiglio d’Europa nel 1949: è un primo passo verso la cooperazione fra Stati, ma sei paesi vogliono fare di più.
I principali fautori dell’integrazione europea che ha seguito la fine della seconda guerra mondiale furono:
• Konrad Adenauer
• Sir Winston Churchill
• Alcide de Gasperi
• Walter Hallstein
• Jean Monnet
• Robert Schuman
• Paul Henri Spaak
• Altiero Spinelli
Eppure, oggi, dopo sessantacinque anni di Unione Europea, forze centrifughe, dovute a miopi nazionalisti che minacciano Paesi come Italia, Spagna, Olanda, rischiano di frantumare ancora dippiù questa Nazione Supernazionale che voleva essere l’Europa Unita.
Non ne vedo la logica...

5 giu 2010

IERI COME OGGI?














Polibio, storico greco (nato a Megalopoli nel 206 a.C.) trapiantato in Roma, dove arrivò come ostaggio nel 166 a.C., scrisse:
La peculirità per la quale, secondo me, l’impero romano è superiore a tutti gli altri, è la religione che in esso si pratica. Quello che in altre nazioni sarebbe considerato riprovevole superstizione, qui in Roma costituisce il fondamento dello Stato. Tutto quello che la riguarda si riveste di tal pompa e condiziona la vita pubblica e privata fino al punto che niente potrà farle concorrenza. Non sarebbe necessario se u popolo fosse costituito da gente istruida (illustrata, è la parola esatta che usa Polibio), però per la moltitudine che sempre è ottusa e portata alla passione cieca, è buono che per lo meno esista la paura per tenerla sottomessa”.
Non so perchè, se penso alle maree che assistono, in piazza San Pietro, alla recita dell’Angelus, o che circondano il papamobile quando Sua Santità viaggia, queste righe di Polibio mi sembrano maledettamente attuali...