5 giu 2010

IERI COME OGGI?














Polibio, storico greco (nato a Megalopoli nel 206 a.C.) trapiantato in Roma, dove arrivò come ostaggio nel 166 a.C., scrisse:
La peculirità per la quale, secondo me, l’impero romano è superiore a tutti gli altri, è la religione che in esso si pratica. Quello che in altre nazioni sarebbe considerato riprovevole superstizione, qui in Roma costituisce il fondamento dello Stato. Tutto quello che la riguarda si riveste di tal pompa e condiziona la vita pubblica e privata fino al punto che niente potrà farle concorrenza. Non sarebbe necessario se u popolo fosse costituito da gente istruida (illustrata, è la parola esatta che usa Polibio), però per la moltitudine che sempre è ottusa e portata alla passione cieca, è buono che per lo meno esista la paura per tenerla sottomessa”.
Non so perchè, se penso alle maree che assistono, in piazza San Pietro, alla recita dell’Angelus, o che circondano il papamobile quando Sua Santità viaggia, queste righe di Polibio mi sembrano maledettamente attuali...

1 commento:

  1. Come Elias Canetti spiega perfettaemnte nel suo "Massa e potere" la religione (e soprattutto la sua organizzazione) è uno strumento potentissimo di controllo sociale perchè cavalca la paura antropologica della morte. A mio avviso, siamo una forma di vita come tutte le altre, con potenzialità diverse ma ugualmente destinate ad un ciclo biochimico.
    Anna Lisa

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